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La protesta di Ivana: “A Sanremo messa da parte”

Qualcuno non ama Ivana?

 

La 62esima edizione del Festival di Sanremo è finita da tre giorni e spunta una nuova mini-polemica da chi meno ti saresti aspettato che potesse lamentarsi di alcunché. Parla Ivana Mrazova, la modella ceca di diciannove anni ingaggiata per affiancare Gianni Morandi e Rocco Papaleo sul palco dell’Ariston, ruolo funestato da un brutto torcicollo che l’ha costretta a rinunciare alla prima serata della manifestazione, ma pure da Belen Rodriguez che, alla prima uscita sul palco della figliola, mercoledì 15, ha pensato bene di catalizzare tutte le attenzioni su di sé grazie a quello spacco galeotto. E Ivana si lamenta perché si sarebbe aspettata un po’ di spazio in più. “Certo che parlo bene italiano, ma sul palco mi hanno fatto parlare a monosillabi”, dice in un’intervista pubblicata sul prossimo numero del settimanale “Chi”. In effetti i suoi interventi sono stati a dir poco limitati, ha presentato qualche cantante in gara, ha scambiato poche e insignificanti battute con Morandi o Papaleo e fermati lì. “La cosa che mi è piaciuta di meno? Il fatto di impegnarmi tanto prima, e fare così poco dopo”, dice polemica. Va anche detto, però, che quel poco che ha fatto non lasciava presagire grandi sviluppi: parlava in un italiano stentato, indossava splendidi abiti con l’aplomb di un lampione (ma non fa la modella?) e ballava con fare tanto goffo da suscitare tenerezza. Colpa di quella cervicale? “Sì, è vero, ho avuto qualche problema alla colonna vertebrale per un terribile torcicollo che mi ha costretto a saltare la prima serata del Festival, ma i veri problemi sono stati altri…”.

 

Ma come si fa a bistrattare una ragazza così brava?

 

Lettera aperta dei bloggers del Corriere della Sera a Gianni Morandi: “cambia copione”!

Le farfalle fanno parlare di loro

 

Caro Morandi,
è la prima volta che ci capita come blog 27esima ora di scrivere una lettera aperta a qualcuno. Lo facciamo con lei per spiegarle quel che non ci è piaciuto di questo Festival. Pur in una cornice tradizionale, il palco di Sanremo da oltre 60 anni dà ospitalità al talento e alla bellezza femminili. In una sequenza di scenografie fatte di fiori, luci, sorrisi semplici, all’Ariston è andata in scena una rappresentazione popolare del rapporto tra uomini e donne in Italia. Un Paese che ancora insegue quella che viene chiamata “maturità di genere”: l’equilibrio nel rapporto tra i sessi, la consapevolezza della propria diversità e complementarietà. Da Gigliola Cinquetti ad Alice, da Anna Oxa a Laura Pausini a Giorgia, i successi al femminile hanno composto in qualche modo la colonna sonora delle conquiste avvenute e dei cambiamenti in arrivo. Il nostro titolo per tutti: Quello che le donne non dicono, Fiorella Mannoia, 1987, premio della critica.

Ai tempi del video "hot" nessuno l'aveva notata...dunque è più recente. Notizia clou.

 

Questa volta non è andata così. Questa volta – con i sermoni decadenti di Celentano e il vestito svolazzante di Belén Rodriguez – il Festival è apparso un passo indietro rispetto al Paese di cui è stato a lungo uno specchio più leale: ci siamo trovate rinchiuse in una scatola machista e stereotipata, soffocate da una sceneggiatura vecchia, troppi sottintesi, troppe battute da caserma. La questione, lo avrà capito, è legata (anche) alla farfallina. Ma la questione non è la farfallina e neppure chi si è divertita a ostentarla. La signora Rodriguez ama giocare con il proprio corpo, fa consapevolmente la parte della donna oggetto, provoca gli uomini (e le donne). Il punto è che attorno a quel tatuaggio è stata costruita l’intera serata, la farfalla ha fatto ombra persino a Celentano: e resterà il simbolo dell’edizione 2012.

Sotto il vestito ognuno può metterci (o non metterci) quel che vuole. Il problema è piuttosto se una donna viene invitata sul palco a fare la valletta, dando per scontato che sotto il vestito non abbia null’altro che carne da mostrare.

Nella sua carriera lei, Morandi, ha più volte dimostrato di essere capace di superare il conformismo. Così fu quando nel 1995 duettò con Barbara Cola: la canzone si chiamava In amore, rarissimo esempio di racconto musicale – mai volgare – di un rapporto sessuale.(“Con le mani andrò/dove sento il cuore/che mi fa capire come stai/aspettando me”). Questa volta lei ha messo la faccia su un’idea di spettacolo da cui emerge un piccolo mondo italiano antico, in cui i maschi le sparano grosse, a costo di annoiare, e le femmine fanno da contorno, scoprendo qualche centimetro di pelle in più rispetto alla volta prima.

Non risponda ora che è solo un gioco, che bisogna onorare l’ironia, non essere bacchettone… La nostra società sarà pure una società eccitata che ha bisogno di sensazionalismo, ma per stupire ed emozionare occorre anche la bellezza delle idee. Idee, in questo caso, capaci di scavalcare pregiudizi e pigrizie emotive che – crediamo – i genitori italiani sono stanchi di teletrasmettere alle proprie figlie e ai propri figli.

Quella farfallina – preveniamo la sua replica – ha riempito le pagine e i siti dei giornali. Ha ragione. Dovere di cronaca o scorciatoia, il dibattito è aperto anche nei media, può crederci. Per chiudere, una preghiera. Questa sera avrà al fianco Geppi Cucciari: convinca gli autori che ogni battuta sul confronto fisico con Ivanka Mrazova non farà ridere. Provate a stupirci con idee nuove, siamo in tempo, cambiamo insieme il copione – parole & immagini – sul corpo delle donne.

Fonte : (27esimaora.corriere.it)

Ivana la modella assennata, mai donna oggetto.

E che sia chiaro! Differenziatemi, dividetemi, salvatemi! Non sono escort, nè velina.

 
 Con una sola uscita tv è riuscita a scatenare le ire delle femministe, che si sono addirittura appellate al direttore generale della Rai; con un paio di interviste ha demolito la musica italiana, raccontando di conoscere solo Adriano Celentano perché piaceva a sua nonna. “Solo problemi di comunicazione” hanno spiegato i pr della primadonna del festival, la sconosciuta modella ceca Ivana Mrazova che, dopo questi scivoloni, ora sembra dare risposte molto più assennate ai giornalisti, anche perché le interviste – causa prove a Sanremo – non avvengono più di persona, ma via mail.

Ecco quindi che, alla richiesta di un commento sulle polemiche scatenate dal servizio del Tg1 del 25 gennaio scorso, definito dall’associazione Pulitzer “uno schiaffo alla dignità delle donne”, la diciannovenne replica che “se una donna è convinta e crede in quello che fa preparandosi e impegnandosi non sarà mai un oggetto”. E comunque, con Morandi e Papaleo “non c’é stato nulla di male, stavamo giocando”.

La possibilità di rispondere via mail permette a Ivana di ostentare un italiano migliore di quello un po’ zoppicante sentito in tv, e soprattutto di chiarire l’equivoco sul suo rapporto con Sanremo: “Conosco il Festival: è un evento che ogni tanto guardavano anche i miei quando ero piccola in repubblica Ceca. Però ho riguardato con attenzione le ultime edizioni e devo dire che sono stata colpita dall’enormità dell’evento”. E non è nemmeno vero che la testimonial di marchi come Lormar o Boccadamo non apprezzi la melodia made in Italy, anzi: “La musica italiana mi piace molto: ho già detto che mi piace Celentano, perché mi ricorda i pomeriggi passati con mia nonna”. Ivana dunque non pensa che il superospite del festival sia un cantante per vecchietti, come avevano interpretato i più maliziosi, ma lo ama per i ricordi legati all’infanzia in un paesino della Repubblica Ceca, dove è cresciuta terza di tre sorelle, figlia di papà ingegnere, oggi cinquantunenne, e mamma ex attrice di teatro, 42 anni. Ma da quando fa la modella e abita a Milano, circa 4 anni, Ivana ha ampliato i suoi gusti: “Oltre a Celentano – spiega – mi piace ascoltare Andrea Bocelli e Tiziano Ferro”.

Sagge e prevedibili anche le dichiarazioni sul suo passaggio da modella sconosciuta a primadonna del festival (“Non ho mai lavorato in tv prima e credo che questo effettivamente abbia inciso, probabilmente cercavano un volto nuovo”) e sul licenziamento di Tamara Ecclestone, che avrebbe dovuto affiancarla sul palco (“non avevo ancora avuto l’occasione di conoscere Tamara e quindi non posso dire molto al riguardo. Certo è che essere l’unica presenza femminile a Sanremo è una responsabilità non da poco: se prima avrei dato il massimo, ora mi impegnerò ancora di più”).

La ribellione della Mrazova alle malelingue (madrelingue?)....

Ivana – 175 centimetri di bellezza e misure da top model – si sbilancia un po’ di più sui talenti di cui farà sfoggio al Festival: “sicuramente ballerò: anni fa studiavo danza moderna e mi è sempre piaciuto tantissimo ballare”. E racconta qualcosa anche del suo privato: “Credo che qualcuno della mia famiglia fortunatamente riuscirà a raggiungermi. Per quanto riguarda il fidanzato… al momento non c’é, sono single! per ora sto bene così… vedremo”. A soli 19 anni, Ivana ha l’occasione di una vetrina eccezionale come Sanremo, ma non ha ancora deciso come sfruttarla: “Onestamente non ho ancora scelto un’unica strada: ho 19 anni e per ora mi piace tenere aperte tutte le possibilità. Sicuramente mi piacerebbe lavorare ancora in questo ambiente, ma senza fretta. Voglio fare le cose per bene, un passo alla volta: sicuramente ho ancora molto da imparare”. Di modelli da seguire non ne ha uno solo: “in Italia ci sono moltissime donne di carattere che lavorano in televisione. Portano avanti famiglia e carriera: le stimo, non dev’essere per niente facile”. E su questo le femministe non avranno nulla da ridire.

Fonte: Gioia Giudici per Ansa.it

«No alla valletta-bambola». ( Dalle immagini non ci sembra proprio una bambola, nè valletta. La Mrazova sa il fatto suo…)

La maglietta della Mrazova è questa!

 
Vincenzo Mollica, affettuosamente Mollicone, il giornalista che non nega un’iperbole a nessuno. Sempre gentile; troppo, dicono. Mette sempre a suo agio (troppo, dicono) i suoi intervistati che presentano il nuovo film, il nuovo disco, la nuova fiction. Lui che offende le donne? Eppure l’Associazione Pulitzer sostiene che nel Tg1 del 25 gennaio scorso è andato in onda un servizio di presentazione del Festival di Sanremo «che lede la dignità delle donne». 

E mica sembra una bambola o una valletta no? Bella e intelligente!

L’associazione, insieme ad altre organizzazioni, ha deciso di scrivere una lettera aperta al direttore generale della Rai, Lorenza Lei, per ottenere un immediato «risarcimento di immagine». La lettera, sottoscrivibile online sul sito di Associazione Pulitzer, ieri sera aveva raccolto 1.700 adesioni. Nel servizio realizzato dal Mollica e dal titolo «La donna dell’Ariston», Gianni Morandi e Rocco Papaleo presentano Ivana Mrazova, volto femminile del prossimo Festival. «Come in un film che abbiamo già rivisto tante volte, e che siamo stanchi di vedere, la ragazza bella, giovane, straniera e inesperta, come una stupida bambolina viene rimbalzata tra i due uomini affermati, che le dicono che cosa deve fare e che cosa deve dire. Una bella marionetta senza testa che per muoversi e parlare ha bisogno di due abili burattinai che hanno tre volte la sua età», scrive l’associazione nella lettera a Lorenza Lei. Nel video, Morandi e Papaleo invitano la valletta a mandare baci al pubblico e ammiccano alla sua scollatura prorompente. «Nessuna intenzione da parte del Tg1 e mia personale di offendere le donne», si difende Vincenzo Mollica.

t-shirt: www.magliettefresche.it

Fonte: Renato Franco (estratto) da corriere.it