Archive for the ‘ Economia ’ Category

PICKaBOOK, una smart news dalla tecnologia indossabile.

packaging

La classica maglietta-libro

Si dice che il 2013 verrà ricordato come l’anno della “tecnologia indossabile”. Al lancio sul mercato di prodotti dalle aspettative fortissime a livello globale, come gli occhiali Google Glass o l’orologio Apple iWatch, si aggiunge un nuovo accessorio, apparentemente semplice ma dalle grandi potenzialità: le t-shirt “Pick a Book”.

qrcode

Chissà se Rimbaud ha mai immaginato di diventare “maglietta”.

Le nuove t-shirt Pick-a-book verranno presentate al Salone del Libro di Torino, che inizierà giovedì 16 maggio. In arrivo, nelle librerie, tante magliette coloratissime, ispirate ai classici della letteratura: Dante, Seneca, Rimbaud, Scott Fitzgerald, Jane Austen, Joseph Conrad e tanti altri. E non solo parole: anche immagini tratte dai capolavori della street art e tecnologia QRcode per scaricare subito un ebook gratis in forma integrale!

magliette_pickabook02

E’ così che anche le vecchie t-shirt letterarie si evolvono alla smart generation, con questo nuovo originale concept! E tornano alla ribalta, dalla mente dell’originario creatore di Parole di Cotone, Marco Mottolese, che propone, in collaborazione con Gruppo Edicart e Magliette Fresche, la nuova collezione Pick-a-book.

In questa speciale biblioteca di cotone, le novità proposte sono molto interessanti: le stampe provengono direttamente dal mondo della Street Art, con stencil, disegni e graffiti. Su ogni maglietta è poi presente un QR code, che basterà inquadrare nel proprio smartphone per accedere alla pagina ufficiale dell’iniziativa, da dove sarà possibile scaricare gratuitamente il libro, citato nella t-shirt, in versione e-Pub o pdf! Il nuovo esperimento editoriale di Pick a book sembra essere una buona fusion di influenze culturali, dalla letteratura senza tempo, ai classici della modernità, dalle ultimissime opere di arte urbana, agli ultimi metodi hi-tech di download e lettura digitale. Tutto all’insegna dell’ibrido: una maglietta da leggere, una biblioteca digitale da indossare, una citazione letteraria da scaricare, un graffito stampato su cotone! Nelle librerie, saranno disponibili anche delle fantastiche shopper, per portare sempre con sé libri, agende e quaderni, ma soprattutto i propri autori preferiti.

L’articolo è stato scritto da Manuela Raganati per http://www.iphoneitalia.com

 

 

 

 

 

 

 

#Birra, #elezioni e malintesi.

bersani

Facciamoci una birra: prima o dopo?

 

“Prima si vota, poi si beve. Non come le altre volte”.

No, non è una battuta tratta dallo show di Crozza, ma la scritta che campeggia sui manifesti pubblicitari di Ceres. Sì, Ceres intesa come marca di birra. Perché l’azienda ha deciso di puntare, per la sua ultima campagna, proprio sulle elezioni del 24 e 25 febbraio. Il messaggio, chiaramente rivolto a un pubblico giovane, è chiaro: andate a votare e fatelo con raziocinio, perché, come recita lo slogan, “l’Italia ha bisogno di eroi”.

birra per tutti

Tutto fa …birra, anche le elezioni.

 

Una pubblicità che colpisce nel segno (e, infatti, siam qui a parlarne) per almeno 3 motivi:

1. si lega a un fatto di attualità, o meglio a “il” fatto di attualità intorno al quale ruota, ormai da settimane, gran parte del dibattito pubblico, e non solo;

2. esprime una presa di posizione rispetto a un ambito diverso da quello strettamente commerciale, in quanto invita esplicitamente a non astenersi. Un aspetto tanto più importante per un target, come quello giovane, che, dai sondaggi, mostra un’elevata propensione all’astensione;

3. l’affermazione “prima si vota, poi si beve. Non come le altre volte” comporta una chiara implicazione: in passato gli elettori si sono comportati come fossero ubriachi, con poca lucidità… Un riferimento, neppure tanto velato, all’ubriacatura del berlusconismo?

Certo, non è detto che l’invito al voto di Ceres si traduca in un reale incremento del numero di giovani che andranno ai seggi. Anzi, leggendo i commenti al video a supporto della campagna, postato anche sulla pagina Facebook dell’azienda, parrebbe il contrario. C’è chi (anche se pare incredibile) ha scritto che non sapeva neppure che si andasse a votare e chi si scatena con commenti del genere “i politici sono tutti ladri!”

birra

Vuota Bavaria, geniale.

Resta da capire come nasca il sodalizio tra la birra e la politica. Perché Ceres non è l’unica a cavalcare l’onda elettorale. Anche Bavaria, nell’ultima campagna, fa riferimento al voto imminente e propone giochi di parole, come “- tasse, + casse” oppure “dal magna magna al bevi bevi”.

bersani - sappino

Ma non è che si riferissero a questo scatto?

t-shirt: www.magliettefresche.it

Fonte:Anna Zinola per  http://www.linkiesta.it

 

That Freckled Girl in a T-Shirt and Jeans Is Your Typical Mac User.

Wow, what a girl!

Wow, what a girl!

 

The typical Mac user is a freckled woman in a T-shirt and jeans.

At least, that’s the most likely Mac user according to research from BlueStacks. She has also got a two-in-five chance of wearing glasses and a 15 percent chance of sporting a ponytail.

“We’ve created a monster,” said BlueStacks marketing VP John Gargiulo. “But she is a very cute monster.”

A year ago, BlueStacks did the same thing with Android users, creating a portrait of Mr. Android as a nerdy guy in jeans.

The release of the portrait comes as BlueStacks is entering beta for software that lets Android programs run on Macs. The company has similar software for Windows PCs.

Up here is BlueStacks’ full look at Ms. Mac.

Source: http://allthingsd.com

 

La #birra tiene lontani dal raffreddore. ( Notizia notevole di questi tempi…)

Sani e salvi con una birra...

Sani e salvi con una birra…

 

Nella birra si nasconde una molecola che può sconfiggere il raffreddore e altri malanni invernali, soprattutto nei più giovani. La scoperta si deve a un team di ricercatori giapponesi della Sapporo Medical University che hanno individuato l’azione di una sostanza presente nel luppolo, l’umulone, che se assunto in grandi quantità agisce come un potente scudo contro i virus. Virus banali, come quelli del raffreddore, ma anche più insidiosi come quelli che possono provocare polmoniti e bronchiti nei giovani.

 I ricercatori hanno, infatti, dimostrato che l’estratto del luppolo è efficace contro il Virus respiratorio sinciziale umano, un agente patogeno che “può causare polmonite grave e difficoltà respiratorie per i neonati e nei bambini, ma per il quale nessuna vaccinazione è al momento disponibile”, spiega Jun Fuchimoto, ricercatore della Sapporo Breweries, un’azienda giapponese che produce birra e ha commissionato la ricerca. Attenzione, però, avverte Fuchimoto, per avere gli effetti antivirali un uomo dovrebbe bere circa 30 bottiglie di birra da 350 ml per consumare la quantità di umulone necessaria. Per questo, i ricercatori stanno cercando di introdurre l’umulone in prodotti alimentari, non solo bevande, efficaci contro i virus.

E comunque, fatte le doverose raccomandazioni per evitare il consumo eccessivo di alcol, la birra sta dando grandi soddisfazioni alla comunità scientifica. Ricercatori dell’Ecole Polytechnique Federale di Losanna (Svizzera) e del Weill Cornell Medical College di New York (Stati Uniti) hanno scoperto che un altro ingrediente delle bionde, il nicotinamide riboside, difficile da trovare in natura e ancora più difficile da sintetizzare in laboratorio, sembra giocare un ruolo nella prevenzione dell’obesità e persino contro il diabete.

T-shirt: www.magliettefresche.it

Fonte: http://salute24.ilsole24ore.com

Imprenditore Usa (indossa T-shirt sponsorizzate) vende il cognome all’asta per raccogliere capitali .

#IWearYourShirt.

#IWearYourShirt.

Chiamatelo pazzo o chiamare geniale ma Jason Sadler, 30 anni, ha inventato un nuovo modo per fare soldi. Sadler, che vive a Jacksonville, in Florida, dal 2009 si guadagna da vivere indossando T-shirt con il logo sponsorizzato che veicola massicciamente sui social network. La sua società si chiama Il Sole 24 Ore – leggi su http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-12-10/imprenditore-difficolta-vende-proprio-201400.shtml?uuid=AbF6jsAH

Il sorridente Jason...un tadzebao vivente

Il sorridente Jason…un tadzebao vivente

Fonte: http://www.ilsole24ore.com

Naomi Campbell disegna T-shirt per beneficenza.

La Venere Nera raccoglie fondi per la sua Fashion For Relief.

Naomi Campbell ha chiamato a raccolta cinque celebri stilisti per concretizzare una linea esclusiva di T-shirt per sostenere la sua charity Fashion For Relief, riuscendo a mettere insieme ben sei bozzetti.

La famosissima ex top model, Phillip Lim, Dolce & Gabbana, Masha Ma, Moschino e Qiu Hao sono infatti stati reclutati da Yoox.com in occasione del lancio in Cina per realizzare delle magliette unisex che saranno vendute attraverso la celebre piattaforma di vendita online al prezzo di 27 euro circa. Una parte dei proventi delle vendite sarà devoluta a Fashion For Relief, l’organizazzione no profit della Campbell.

«Ogni T-shirt trae ispirazione dalla tradizione e l’ambientazione cinesi, rispecchiando al tempo stesso lo stile personale di ogni stilista: quella realizzata da Phillip Lim, ad esempio, riporta la scritta “Rouge” decorata con un motivo floreale che ricorda la sua nuova collezione Primavera 2013, mentre quella di Meschino raffigura un cuore rosso con la firma “Moschina”», ha osservato il sito Fashionologie.com.

Le sei T-shirt sono già disponibili sul sito Yoox.com.

Fonte: http://www.bluewin.ch/

Internet: arriva “DateTheMillionaire”, social network della ‘bella gente’ . #idee

La maglietta di ordinanza di coloro che accederanno al nuovo social network…

 

Sbarca in Italia DateTheMillionaire.com “il social network piu’ esclusivo, con foto e informazioni personali, ma con ingresso riservato ai soli appartenenti al club”. Gli aspiranti membri subiranno un’attenta selezione, poiche’ i promotori mirano ad aggregare “soltanto” quella che definiscono “la bella gente”. Per far parte degli “happy few” si paga una quota di iscrizione. Lo comunica DateTheMillionaire.com, in una nota. Scopo del social network, spiegano i promotori, e’ “consentire lo scambio di informazioni, facilitare la ricerca di un partner per una relazione formale o informale o per un amicizia e promuovere quindi gli incontri tra le persone”, ma “contrariamente ai siti d’incontri tradizionali che di solito sono sovraffollati poiche’ l’iscrizione avviene senza una cernita iniziale, DateTheMillionaire.com seleziona i propri iscritti in base a criteri ben precisi”. Ogni domanda di ammissione, spiega la societa’, “viene valutata attentamente. Lo scopo e’ quello di mantenere un adeguato standard di qualita’ e proprio per questo motivo i responsabili del portale DateTheMillionaire.com esaminano l’attendibilita’ delle fotografie e dei dati e fanno una piccola ricerca online prima di inserire nel proprio network un nuovo membro”.

Fonte: http://www.adnkronos.com

Lo startupper che vive in America Online: due mesi (in incognito) per inseguire un sogno. Il nuovo “The Terminal” ?

Questa storia diventerà un film! Parola di Hollywood

Lanciare una startup richiede fortuna e dedizione, ma la storia di Eric Simons potrebbe diventare presto una leggenda della Silicon Valley. Partito da Chicago qualche mese dopo essersi diplomato al liceo con pochi soldi in tasca e il sogno di riuscire a creare una sua società, Simons ha finito per vivere clandestinamente per due mesi negli uffici di AOL a Palo Alto, in California.  Simons era arrivato al quartier generale del colosso delle comunicazioni la scorsa estate, ad appena 19 anni, per far parte di Imagine K12, un incubatore per startup tecnologiche rivolte all’istruzione che ha sede proprio nel campus di AOL.

LA FORMAZIONE – Studente mediocre al liceo, aveva ottenuto un finanziamento di 20.000 per sviluppare ClassConnect, la startup con la quale ha intenzione di rendere l’apprendimento scolastico più interessante per i ragazzi e più organizzato per gli insegnanti attraverso l’uso di filmati e di siti internet.  Dopo quattro mesi di lavoro intenso l’estate era però finita, portandosi via anche i tre amici di Simons e cofondatori di ClassConnect che avevano deciso di tornare al college, i 20.000 dollari del finanziamento e tutti i risparmi del giovane imprenditore. Solo, senza una casa e senza un soldo, ma con la voglia di portare avanti la sua idea, Simons scoprì che il suo pass magnetico gli permetteva ancora di avere accesso al quartier generale di AOL.  Decise allora di trasferirsi a vivere là, passando la notte sui divani degli uffici, mangiando il cibo dell’azienda, bevendo le bibite alla spina e usando persino la palestra, dove si allenava la mattina presto per non farsi scoprire e dove poi si faceva la doccia.

LA STORIA – Proprio in un armadietto di quella palestra Simons aveva lasciato tutti i suoi averi: una decina di tshirt, un paio di jeans, un paio di pantaloni corti e qualche capo di biancheria intima.  In quei due mesi Simons lavorava ogni giorni fino a mezzanotte, andava a dormire entro le due per poi svegliarsi fra le sette e le otto della mattina. Dopo la palestra e la doccia si rimetteva al lavoro, lasciando credere a tutti di essere un dipendente di AOL. Passato il primo mese aveva speso appena 30 dollari, gran parte dei quali da McDonald’s. Alla fine però è stato scoperto, svegliato all’alba da una guardia di sicurezza che non chiamò la polizia solo perché lo aveva riconosciuto. Da allora il pass gli è stato ritirato, ma ha ancora il permesso di frequentare gli uffici di AOL per lavorare alla sua startup, che nel frattempo ha cominciato a decollare. Il ragazzo ha trovato infatti un nuovo investimento da 50.000 dollari, ottenuto da Ulu Ventures. Per prima cosa ha preso una casa in affitto a Palo Alto, poi ha assunto un ingegnere e due stagisti che lo aiutino a realizzare la sua impresa. «Nei nostri uffici di Palo Alto abbiamo sempre voluto facilitare l’imprenditoria», ha commentato David Temkin, dirigente di AOL, a CNET, il sito che per primo ha raccontato la storia. «Non ci aspettavamo però che funzionasse così bene».

Fonte: Andrea Marinelli per Corriere.it

@AndreaMarinelli

 

Ikea e la street art: graffiti in stile Banksy nella metro di Milano.

We love street art, we love $$$ (Ikea)

Ikea colpisce ancora: il suo marketing così originale dipinge manifesti sui muri della metro milanese per creare pubblicità, divertimento e narrazione in modo non convenzionale. Esperimento riuscito?

Banksy come i grandi dell'Arte classica, viene utilizzato in pubblicità.

Banksy è un’icona della street art inglese. Ikea è un colosso che ha avuto la genialata di applicare la filosofia lego alla fabbricazione dei mobili: compri, risparmi e ti monti da solo i pezzi. Cosa succede quando Ikea si ispira alle opere di Banksy? Metti la grigia ma socialmente vibrante metropolitana di Milano. Metti la Design Week.. e il gioco è fatto, quasi. O no? Vedere per credere.

 

ikea-milano-banksy.jpg

 
 

L’ottantenne morto nell’hotel di lusso: giallo in camera nell’età del Viagra

La sintesi del fattaccio!

Se n’è andato sul letto matrimoniale extralarge dell’hotel di lusso che già ha ospitato d’Annunzio, Charlie Chaplin, Evita Peron, Woody Allen, i Take That e Madonna, attorniato da tre signorine nude che aveva provveduto a comprare alla pari di una confezione biancazzurrablu di Viagra e di qualche sbuffo di cocaina, in tutti i casi senza badare a spese.

 

Gli è saltato il cuore, lui è caduto in coma, si è spento in ospedale. Ottant’anni, ricco, noto imprenditore veneziano con dimora a San Marco, proprietario di società e di alberghi, il signor E. C. era venuto a Milano e s’era regalato una botta di vita. «Botta certamente estrema», spiega la professoressa Alessandra Graziottin chiamata subito in causa per entrare nell’analisi medico-scientifica e tralasciare gli immediati pensieri di molti alla lettura (morire mentre si fa sesso), poiché stiamo comunque trattando un fatto luttuoso, di cronaca nera. I poliziotti nella camera dello storico hotel, simbolo nel mondo di Milano e ovviamente estraneo alla vicenda, a perquisire fra guêpière, slip, pilloline e polvere bianca; il referto del medico dopo l’esame del cadavere; gli approfondimenti del commissariato che ha confermato il decesso per cause naturali; il dolore della famiglia e degli amici. Dunque stava parlando la Graziottin, torniamo a lei, dell’estremismo del signore: «Vede, non è il Viagra, del quale gli studi scientifici e gli accertamenti più accurati hanno escluso conseguenze negative sull’organismo. Semmai sono la cocaina, l’età e le condizioni cardiovascolari pregresse a essere le variabili impazzite. È il mix che diventa letale».

Se oggi in Italia gli ultra 65 anni sono il 31% della popolazione, nel 2065 (fonte Istat) saranno il doppio. Facciamoci l’abitudine, con la terza e la quarta età. Prepariamoci per tempo. Potrà sicuramente generare speranza negli aspiranti vecchi ascoltare racconti di attempati gladiatori, irriducibili draghi e, massì, finanche di commoventi Rambo del letto che anzi, quasi quasi, migliorano con le stagioni. Perché se, a leggere le ricerche, già oltre i sessant’anni la disfunzione erettile colpisce una volta su tre, ecco, un’indagine americana ha registrato l’aumento di un anno grazie al Viagra dell’aspettativa di una vita sessuale attiva per l’uomo.

Non una ma tre donne – tutte quante trentenni -, non solamente Viagra ma anche cocaina. «In quella camera è stata un’overdose generale, e non di droga, a uccidere con molta probabilità l’uomo» dice la Graziottin, a capo del Centro di ginecologia e sessuologia dell’ospedale San Raffaele Resnati. E del resto, aggiunge lo psichiatra e sessuologo Willy Pasini, «la cocaina alza il battito, lo conduce a ritmi che il cuore non può sopportare, lo esaspera». Passano certe straordinarie bellezze, nella hall dell’hotel di lusso che con voce vellutata chiedono della toilette. «Prego madame, è al meno uno» rispondono estasiati i portieri. Benedetta innocua toilette: una scusa, un trucco, una tacita prassi per salire nella stanza del cliente.

Qua in hotel si trincerano dietro il no-comment e il sacrosanto rispetto della privacy. «Non erano tre le signorine bensì una soltanto e non era una prostituta» viene ripetuto sottobanco. Qualificate fonti investigative hanno confermato il numero 3. Quando il veneziano s’è sentito male una signorina ha chiamato la reception e chiesto aiuto. Si ignora al momento se alla base del festino ci siano stati motivi di salute come la scoperta d’una malattia, se possa esser stato un volontario ricercato congedo dalla vita oppure se per l’ottantenne fosse una pratica abituale, la gita milanese con abbuffata di stravizi. Ma se invece l’uomo era uno di quelli che si credono immortali? Irriducibili a dispetto dell’evidenza anagrafica?

A volte servono i pareri di esperti del settore. Valery è una modella di origini thailandesi, professionista di massaggi tantrici e fra le più inseguite escort in città: è una che può dar dritte e può permettersi di dar dei no. Consultata, discute di anziani, di quanti la cercano, di quanto sono disposti a pagare per tornar giovani. Dice sottovoce e stanca: «Io lascio stare, ho paura che mi si sentono male. Consiglio di rivolgersi ad altre ragazze, più coraggiose di me».

Fonte: Andrea Galli per Corriere.it

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: