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Crowe anti-circoncisione: “E’ barbarica e stupida” ( e come dargli torto…altro che gaffe, ha ragione lui!)

Se sei circonciso perdi comunque un pezzo; e perchè mai bisogna?

Il divo-Gladiatore su Twitter posta un suo giudizio forte e negativo contro la pratica della religione ebraica: “Io amo i miei amici ebrei, ma non tagliate i vostri bambini”. E si scatena il putiferio.

IL GLADIATORE “inciampa” su una delle pratiche più tipiche della religione ebraica: la circoncisione. E poiché il tutto avviene via Twitter, le sue esternazioni non passano inosservate. E così le frasi di Russell Crowe, con l’invito a smetterla con una pratica giudicata “barbarica e stupida”, scatena sul microblog un’ondata di indignazione. Una scia di polemiche destinate a non spegnersi facilmente.

Tutto comincia quando, dal suo account personale, il divo premio Oscar affronta, di sua iniziativa, la questione. Con quella mancanza di tatto e di diplomazia per cui è noto, nell’ambiente hollywoodiano:”Chi siamo noi per correggere la natura? – si chiede – pensate davvero che Dio pretenda da voi una donazione di pelle? I bambini sono perfetti”. Già questo suo primo post sul tema, condito appunto dai due aggettivi su un’usanza “barbarica e stupida”, provocano moltissime, e rabbiosissime reazioni. Da parte di utenti chiamati direttamente in causa, ma non solo. Tanto che Crowe decide di non far cadere l’argomento. Inviando su Twitter una nuova presa di posizione che forse nella sua testa avrebbe dovuto calmare le acque, e che invece finisce per gettare benzina sul fuoco. “Ho molti amici ebrei, io amo i miei amici ebrei, amo le mele e il miele e i vostri bei cappellini: ma smettetela di tagliare i bambini”: lo scrive al collega (probabilmente circonciso) Eli Roth.

Frasi che provocano una nuova bufera. Su un attore che non è nuovo alle bravate: il suo cattivo carettere spesso lo ha portato sulle pagine di gossip. Non per love-story o flirt (come accadde molti anni fa con Meg Ryan, che per lui lasciò il marito Dennis Quaid), ma per intemperanze e comportamenti aggressivi in hotel o luoghi pubblici. Da qualche anno, però, Russell era apparso più calmo e più maturo.

Certo, c’è da dire che la reazione fortissima ai suoi post è dovuta anche a una sensibilità particolarmente accesa, sul fronte del possibile antisemitismo delle celebrità: basta pensare al caso Lars Von Trier  al Festival di Cannes per le sue parole di ammirazione per Hitler, o al licenziamento di John Galliano dalla maison Dior per gli insulti anti-ebraici pronunciati in un locale, o l’analogo comportamento di Mel Gibson all’epoca del suo arresto. E c’è anche da notare che, tra i commenti a Crowe, non tutti erano indignati: c’è anche chi per esempio ne ha approfittato per denunciare la condizione dei palestinesi nei territori, e chi si è chiesto “perché le mutilazioni sessuali femmminili sono considerate barbariche e quelle maschili no”. La bufera, insomma, non si placa.

Fonte: Repubblica.it